Yoga dinamico, una lezione con Elisabetta Artemisia Ferrari

Lo yoga dinamico che ci rende toniche: vi raccontiamo la nostra lezione insieme alla vulcanica e bravissima Elisabetta Artemisia Ferrari.

Yoga dinamico, Ashtanga, Hatha Yoga…? Quale tipo di yoga è più indicato per me? Questa è la domanda che ci sentiamo porre più spesso quando parliamo di questa disciplina. Nell’ormai variegato mondo dello yoga, fare chiarezza sulle diverse tipologie o stili non è immediato, perché tante e varie sono le sfumature che a volte è piuttosto complicato fare una e vera e propria distinzione.

A sentire  i puristi non esiste una differenza nei vari tipi di yoga. Quando questa disciplina è approdata in Italia la versione più diffusa era probabilmente l’Hatha Yoga (la pratica yoga più “tradizionale”), ossia una forma di yoga “statica”, basata su esercizi psicofisici che insegnano a “dominare” l’energia presente nell’uomo.

Oggi con yoga si indica un vastissimo insieme di concezioni e di pratiche che molto spesso vengono personalizzate dagli insegnanti sulla base delle proprie esperienze di vita o caratteristiche personali, a volte prendendo spunto anche da mondi differenti come le arti marziali o la danza.

Ogni volta che cambierete insegnante infatti, vi sembrerà di praticare yoga in maniera totalmente differente. Ecco perché è fondamentale, per approcciarsi in maniera adeguata a questo mondo, trovare per prima cosa l’insegnante giusto, quello con cui riuscire a instaurare un feeling profondo e immediato e che sia in grado di “tirare fuori” il meglio da noi stessi senza eccessivo sforzo.

Se desiderate unire meditazione, controllo del respiro e attività fisica più intensa, quello che fa per voi potrebbe essere il così detto Yoga Dinamico, decisamente  più fit rispetto al tradizionale Ashtanga Vinyasa Yoga perché va a stimolare in maniera profonda i muscoli del nostro corpo e richiede un passaggio più veloce tra un’asana e l’altra.

Lo yoga dinamico

Lo Yoga Dinamico, che prende spunto dal Vinyasa, nello specifico incita a svolgere una concatenazione fluida di posture Yoga a un ritmo rapido e sportivomantenendo una respirazione lenta e profonda. Le asana – come il saluto al sole – devono legarsi armoniosamente e rapidamente divenendo così dei veri e propri esercizi, per certi versi simili alla ginnastica funzionale.

Grazie a questa tipologia di yoga dinamico è possibile sviluppare in modo globale tutte le principali capacità motorie, ossia le capacità condizionali (forza, resistenza), le capacità coordinative (equilibrio, controllo motorio, agilità) e la mobilità articolare.

Particolarmente attratti da questa tipologia di yoga più attiva, in grado di mantenere in forma la mente ma soprattutto il corpo, noi di MyFitnessMagazine.it abbiamo incontrato una delle insegnanti che più ci hanno colpito per la sua capacità di rendere particolarmente elegante questo “nuovo” yoga dal flow sensuale.

#ProvatoPerVoiDaMyFitnessMagazine

Abbiamo partecipato a una bellissima lezione dove Elisabetta Artemisia Ferrari (instagram @Artemisia) ha provato a trasmetterci le basi per praticare lo yoga dinamico con una modalità estremamente affascinante, capace di trasformare un semplice “saluto al sole” in una danza armoniosa e seducente.

Nello studio CITYLIGHT in Via Pellizza da Volpedo a Milano ci siamo fatti trasportare dall’ energia di Elisabetta, lasciandoci coinvolgere dalla sua passione e dal suo amore per lo yoga, immediatamente tangibili non appena inizia la lezione.

Caschetto biondo, sempre pimpante ed energetica come una doppia dose di vitamina C, Elisabetta è da sempre amante dello sport ma si è avvicinata allo yoga per la capacità di questa disciplina di unire la respirazione al movimento. Ad Elisabetta, che tutti chiamano ormai con il suo nickname Artemisia, lo yoga ha regalato il raggiungimento di una maggiore concentrazione, una rinnovata centratura su sé stessa e una concreta serenità, aiutandola ad abbandonare la sua naturale tendenza al perfezionismo che la portava a pretendere troppo da sé stessa, nel lavoro e nella vita privata.

A lezione con Artemisia

Lo yoga, ci spiega Elisabetta Artemisia Ferrari, non deve essere necessariamente vissuto solo come un “sistema filosofico” bensì come una pratica legata alla sfera della concretezza, in grado di creare un substrato di consapevolezza nella propria vita sia a livello fisico che mentale. Nella sua esperienza personale, lo yoga l’ha aiutata a osservarsi senza giudicarsi ma soprattutto a non dover per forza “resistere a tutto”, come siamo ormai costretti a fare nella nostra società,  ma a lasciare andare, liberandosi  da preconcetti e sovrastrutture.

Per riuscire a “entrare” in una posizione infatti, a volte non bisogna solo attivare un particolare muscolo ma semplicemente imparare a lasciare andare le resistenze mentali e allentare l’attenzione eccessiva che mettiamo per cercare di compiere in maniera perfetta un’asana.

Se ci pensiamo bene, cresciamo e viviamo un po’ tutti con questa piccola ansia da competizione anche nel nostro quotidiano. Ci insegnano fin da piccoli che Dobbiamo fare, Dobbiamo arrivare, Dobbiamo migliorare e questo può essere causa di frustrazione e, in casi più gravi,  depressione. Dovremmo invece Fare, Imparare e Accettare che, semplicemente, siamo come siamo.

Anukalana yoga

La svolta decisiva nella  vita da yogini di Elisabetta è stato l’approccio all’Anukalana (che significa integrazione)  una tipologia di yoga la cui caratteristica è la fluidità e la morbidezza dei movimenti.  I gesti sono eseguiti con un approccio “liquido” proprio come se ricordassero lo scorrere dell’acqua, un flow che  integra elementi provenienti dalla danza e dalle arti marziali come il Tai-Chi.

Ascoltandola raccontare la sua esperienza,  viene da pensare che lo yoga è davvero per tutti, con le dovute modifiche e accorgimenti da parte del’insegnate, possono infatti convivere nella stessa classe sia i principianti che gli allievi più avanti nella pratica, semplicemente proponendo delle piccole alternative alle  sequenze che permettono di avanzare in base alle proprie capacità e al proprio respiro, senza mai mettersi in competizione con gli altri.

Dopo la lezione

Conclusa la lezione il lavoro muscolare si fa sentire, esattamente come se avessimo fatto un allenamento funzionale leggero, ma oltre che con il corpo abbiamo lavorato anche con la mente che percepiamo  più leggera e libera, sul nostro viso quel sorriso che arriva da dentro, sentiamo quella luce che naturalmente  ci inonda dopo una lezione di yoga fatta con passione.

Se desiderate provare anche voi una lezione di yoga dinamico con Elisabetta potete partecipare ai suoi corsi a CityLight il mercoledì in pausa pranzo oppure, per tutte le altre location e orari, potete seguirla o contattarla su Instagram. A fine lezione allegria, positività e serenità sono assicurate!

Abbiamo parlato di yoga anche qui e qui.

(Alessandra Longo)

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